Come cambiare il titolo di una xterm Ric Lister, ric@giccs.georgetown.edu v2.0, 27 ottobre 1999 Questo documento spiega come utilizzare le sequenze di escape per mod­ ificare dinamicamente i titoli della finestra e dell'icona di una xterm. Sono forniti esempi per diverse shell e l'appendice fornisce le sequenze di escape per altri tipi di terminale. Traduzione a cura di Lorenza Romano (titti@dei.unipd.it) settembre 2000. ______________________________________________________________________ Indice Generale 1. Dove trovare questo documento 2. Titoli statici 3. Titoli dinamici 3.1 Sequenze di escape xterm 3.2 Riprodurre le sequenze di escape 4. Esempi per shell diverse 4.1 zsh 4.2 tcsh 4.3 bash 4.4 ksh 4.5 csh 5. Stampare il nome del job corrente 5.1 zsh 5.2 Altre shell 6. Appendice: escape per altri tipi di terminale 6.1 IBM aixterm 6.2 SGI wsh, xwsh e winterm 6.3 Sun cmdtool e shelltool 6.4 CDE dtterm 6.5 HPterm 7. Appendice: esempi in altri linguaggi 7.1 C 7.2 Perl 8. Ringraziamenti ______________________________________________________________________ 11.. DDoovvee ttrroovvaarree qquueessttoo ddooccuummeennttoo Questo documento fa ora parte del Linux HOWTO Index e può essere trovato all'indirizzo . L'ultima versione può sempre essere trovata in diversi formati all'indirizzo . Questo documento prende il posto dell'howto originario scritto da Winfried Trümper. 22.. TTiittoollii ssttaattiiccii Può essere impostato un titolo statico per qualsiasi terminale xterm, color-xterm o rxvt utilizzando le opzioni di riga di comando (switch) -T e -n: xterm -T "Il proprio Titolo della XTerm" -n "Il proprio Titolo dell'Icona della XTerm" 33.. TTiittoollii ddiinnaammiiccii Molte persone ritengono utile impostare il titolo di un terminale affinché rifletta informazioni dinamiche, ad esempio il nome dell'host a cui è collegato l'utente, l'attuale directory di lavoro, ecc. 33..11.. SSeeqquueennzzee ddii eessccaappee xxtteerrmm I titoli della finestra e dell'icona di una xterm in esecuzione possono essere modificati utilizzando le sequenze di escape Xterm. Al riguardo sono utili le seguenti sequenze: · ESC]0;ssttrriinnggaaBEL -- Imposta il nome dell'icona e il titolo della finestra a ssttrriinnggaa · ESC]1;ssttrriinnggaaBEL -- Imposta il nome dell'icona a ssttrriinnggaa · ESC]2;ssttrriinnggaaBEL -- Imposta il titolo della finestra a ssttrriinnggaa dove ESC è il carattere eessccaappee (\033) e BEL è il carattere bbeellll (\007). La riproduzione di una di queste sequenze entro la xterm provoca la modifica del titolo della finestra o dell'icona. NNoottaa: queste sequenze si applicano alla maggior parte dei derivati xterm, ad esempio nxterm, color-xterm e rxvt. Altri tipi di terminale spesso usano sequenze di escape diverse; si veda l'appendice per degli esempi. Per la lista completa delle sequenze di escape xterm si veda il file ctlseq2.txt , incluso nella distribuzione xterm, oppure xterm.seq fornito con la distribuzione rxvt . 33..22.. RRiipprroodduurrrree llee sseeqquueennzzee ddii eessccaappee Per le informazioni che rimangono costanti per tutta la durata della vita della shell, ad esempio l'host e lo username, basterà semplicemente fare l'echo della stringa di escape nel file rc della shell: echo -n "\033]0;${USER}@${HOST}\007" dovrebbe produrre un titolo del tipo username@hostname assumendo che le variabili della shell $USER e $HOST siano impostate correttamente. Le opzioni necessarie al comando echo possono variare da shell a shell (si vedano gli esempi che seguono). Per le informazioni che possono cambiare durante il corso della vita della shell, ad esempio l'attuale directory di lavoro, è necessario applicare queste sequenze ogniqualvolta il prompt cambia. In questo modo la stringa viene aggiornata con ogni comando che si immette e può tenere traccia di informazioni tipo l'attuale directory di lavoro, lo username, l'hostname ecc. A questo scopo, alcune shell mettono a disposizione delle funzioni speciali, altre no e si devono inserire le sequenze del titolo direttamente nella stringa del prompt. Ciò è chiarito nella prossima sezione. 44.. EEsseemmppii ppeerr sshheellll ddiivveerrssee Di seguito forniamo una serie di esempi per alcune delle shell più comuni. Iniziamo con la zsh dato che fornisce parecchie facilitazioni che rendono più agevole il nostro lavoro. Proseguiremo poi attraverso esempi di difficoltà crescente. In tutti gli esempi esaminiamo la variabile di ambiente $TERM per assicurarci di applicare le sequenze di escape solo alle xterm. Verifichiamo che $TERM=xterm*; la ragione della presenza del metacarattere è che alcune varianti (ad esempio rxvt) possono impostare $TERM=xterm-color. È necessario fare una osservazione aggiuntiva sui derivati delle shell C, tipo tcsh e csh. Nelle shell C, le variabili indefinite provocano un errore fatale (fatal error). Perciò prima di esaminare la variabile $TERM è necessario verificare la sua esistenza così da non interrompere shell non interattive. Per ottenere ciò è necessario includere gli esempi sottostanti in qualcosa tipo: if ($?TERM) then ... endif (A nostro avviso questa è proprio una delle molte ragioni per non usare le shell C. Si veda _C_s_h _P_r_o_g_r_a_m_m_i_n_g _C_o_n_s_i_d_e_r_e_d _H_a_r_m_f_u_l _ per una discussione proficua). Gli esempi che seguono dovrebbero essere utilizzati inserendoli nell'apposito file di inizializzazione della shell; cioè un file di cui le shell interattive fanno il source all'avvio. Nella maggior parte dei casi il nome del file è qualcosa tipo ._s_h_e_l_lrc (per esempio .zshrc, .tcshrc, ecc). 44..11.. zzsshh La zsh fornisce alcune funzioni ed espansioni che utilizzeremo: precmd () funzione che viene eseguita appena prima di ogni prompt chpwd () funzione che viene eseguita ogniqualvolta la directory viene modificata \e sequenza di escape per escape (ESC) \a sequenza di escape per bell (BEL) %n viene espansa in $USERNAME %m viene espansa nell'hostname fino al primo '.' %~ viene espansa nella directory, sostituendo $HOME con '~' Sono disponibili molte altre espansioni: si veda la pagina di manuale zshmisc. Quanto segue imposta perciò il titolo della xterm a: "_u_s_e_r_n_a_m_e@_h_o_s_t_n_a_m_e: _d_i_r_e_c_t_o_r_y": case $TERM in xterm*) precmd () {print -Pn "\e]0;%n@%m: %~\a"} ;; esac Ciò potrebbe anche essere ottenuto utilizzando chpwd() al posto di precmd(). La primitiva print si comporta come echo, ma ci dà la pos­ sibilità di usare le sequenze di escape del prompt %. 44..22.. ttccsshh La tcsh ha delle funzioni ed espansioni simili a quelle della zsh: precmd () funzione che viene eseguita appena prima di ogni prompt cwdcmd () funzione che viene eseguita ogniqualvolta la directory viene modificata %n viene espansa in username %m viene espansa in hostname %~ viene espansa nella directory, sostituendo $HOME con '~' %# viene espansa in '>' per gli utenti normali,'#' per gli utenti root %{...%} include una stringa sotto forma di sequenza di escape costante Sfortunatamente non c'è un comando equivalente al comando print della zsh che permetta di usare le sequenze di escape del prompt nella stringa del titolo, perciò la cosa migliore che si possa fare è utilizzare le variabili della shell (in ~/.tcshrc): switch ($TERM) case "xterm*": alias precmd 'echo -n "\033]0;${HOST}:$cwd\007"' breaksw endsw In ogni modo ciò fornisce l'intero percorso della directory al posto di far uso di ~. In alternativa si può inserire la stringa nel prompt: switch ($TERM) case "xterm*": set prompt="%{\033]0;%n@%m:%~\007%}tcsh%# " breaksw default: set prompt="tcsh%# " breaksw endsw che imposta un prompt pari a "tcsh% " ed un titolo di xterm e icona pari a "_u_s_e_r_n_a_m_e@_h_o_s_t_n_a_m_e:_d_i_r_e_c_t_o_r_y". Si noti che "%{...%}" deve con­ tenere sequenze di escape (e non può essere l'ultima voce nel prompt: si veda la pagina di manuale tcsh per i dettagli). 44..33.. bbaasshh La bash mette a disposizione una variabile $PROMPT_COMMAND che contiene un comando da eseguirsi prima del prompt. Questo esempio imposta il titolo a "_u_s_e_r_n_a_m_e@_h_o_s_t_n_a_m_e: _d_i_r_e_c_t_o_r_y": PROMPT_COMMAND='echo -ne "\033]0;${USER}@${HOSTNAME}: ${PWD}\007"' dove \033 è il codice carattere per ESC e \007 quello per BEL. Si noti che qui è importante l'uso delle virgolette: le variabili vengono sviluppate, espanse se sono tra "..." e non vengono espanse se sono tra '...'. Perciò $PROMPT_COMMAND è impostata ad un valore non espanso, ma le variabili poste all'interno delle "..." vengono espanse nel momento in cui $PROMPT_COMMAND viene utilizzata. In ogni caso, $PWD produce l'intero percorso della directory. Se si vuole usare la forma abbreviata ~, si deve includere la stringa di escape nel prompt, il che permette di trarre vantaggio dalle seguenti espansioni del prompt, fornite dalla shell: \u viene espansa in $USERNAME \h viene espansa in hostname fino al primo '.' \w viene espansa in directory, sostituendo $HOME with '~' \$ viene espansa in '$' per gli utenti normali, '#' per root \[...\] include una sequenza di caratteri non stampabili Perciò, quanto segue produce un prompt bash$ e un titolo di xterm "_u_s_e_r_n_a_m_e@_h_o_s_t_n_a_m_e: _d_i_r_e_c_t_o_r_y": case $TERM in xterm*) PS1="\[\033]0;\u@\h: \w\007\]bash\\$ " ;; *) PS1="bash\\$ " ;; esac Si noti l'uso di \[...\], che dice alla bash di ignorare i caratteri di controllo non stampabili nel calcolo della lunghezza del prompt. Diversamente i comandi per l'editor di linea si confonderebbero nel posizionare il cursore. 44..44.. kksshh La ksh fornisce poco dal punto di vista delle funzioni ed espansioni, perciò si deve inserire la stringa di escape nel prompt affinché venga aggiornata dinamicamente. Questo esempio produce un titolo username@hostname: directory e un prompt ksh$ . case $TERM in xterm*) HOST=`hostname` PS1='^[]0;${USER}@${HOST}: ${PWD}^Gksh$ ' ;; *) PS1='ksh$ ' ;; esac Ad ogni modo, $PWD fornisce l'intero percorso della directory. Si può rimuovere il prefisso $HOME/ dalla directory usando il costrutto ${...##...}. Si può anche usare ${...%%...} per troncare l'hostname: HOST=`hostname` HOST=${HOST%%.*} PS1='^[]0;${USER}@${HOST}: ${PWD##${HOME}/}^Gksh$ ' Si noti che, nella stringa del prompt, ^[ e ^G sono singoli caratteri per ESC e BEL (possono essere inseriti in emacs utilizzando C-q ESC e C-q C-g). 44..55.. ccsshh Tutto ciò è davvero molto difficile in csh e si finisce per fare qualcosa del tipo: switch ($TERM) case "xterm*": set host=`hostname` alias cd 'cd \!*; echo -n "^[]0;${user}@${host}: ${cwd}^Gcsh% "' breaksw default: set prompt='csh% ' breaksw endsw dove si è dovuto definire un alias per il comando cd per svolgere la funzione di invio delle sequenze di escape. Si noti che, nella stringa del prompt, ^[ e ^G sono singoli caratteri per ESC e BEL (pos­ sono essere inseriti in emacs utilizzando C-q ESC e C-q C-g). Note: su alcuni sistemi si può utilizzare hostname -s per ottenere un hostname breve anziché interamente specificato. Alcuni utenti, con collegamenti simbolici a directory, possono scoprire che `pwd` (apici per eseguire il comando pwd) fornisce un percorso più accurato di $cwd. 55.. SSttaammppaarree iill nnoommee ddeell jjoobb ccoorrrreennttee Spesso un utente avvia un job in primo piano (in foreground) di lunga durata tipo top, un editor, un client email, ecc e desidera che il nome del job sia mostrato nel titolo. Questo è un problema più spinoso e si risolve facilmente solo nella zsh. 55..11.. zzsshh La zsh fornisce una funzione primitiva ideale per questo scopo: preexec() funzione che viene eseguita esattamente prima che un comando venga eseguito $*,$1,... argomenti passati a preexec() Perciò si può inserire nel titolo il nome del job nel seguente modo: case $TERM in xterm*) preexec () { print -Pn "\e]0;$*\a" } ;; esac Nota: la funzione preexec() è apparsa attorno alla versione 3.1.2 della zsh, perciò una versione precedente dovrà essere aggiornata. 55..22.. AAllttrree sshheellll Ciò non è facile con altre shell che sono prive di una funzione equivalente alla preexec(). Se qualcuno dispone di esempi per favore li spedisca all'autore. 66.. AAppppeennddiiccee:: eessccaappee ppeerr aallttrrii ttiippii ddii tteerrmmiinnaallee Molti terminali moderni sono discendenti di xterm o rxvt e supportano le sequenze di escape che abbiamo utilizzato fino a questo punto. Alcuni terminali proprietari forniti con tipi diversi di unix usano le proprie sequenze di escape. 66..11.. IIBBMM aaiixxtteerrmm aixterm riconosce le sequenze di escape xterm. 66..22.. SSGGII wwsshh ,, xxwwsshh ee wwiinntteerrmm Questi terminali impostano $TERM=iris-ansi e usano i seguenti escape: · ESCP1.y_s_t_r_i_n_g_aESC\ Imposta il titolo della finestra a _s_t_r_i_n_g_a · ESCP3.y_s_t_r_i_n_g_aESC\ Imposta il titolo dell'icona a _s_t_r_i_n_g_a Per l'intera lista degli escape di xwsh si veda la pagina di manuale xwsh(1G). I terminali Irix supportano gli escape xterm per impostare separatamente il titolo della finestra e il titolo dell'icona ma non l'escape per impostare entrambi. 66..33.. SSuunn ccmmddttooooll ee sshheellllttooooll cmdtool e shelltool impostano entrambi $TERM=sun-cmd e usano i seguenti escape: · ESC]l_s_t_r_i_n_g_aESC\ Imposta il titolo della finestra a _s_t_r_i_n_g_a · ESC]L_s_t_r_i_n_g_aESC\ Imposta il titolo dell'icona a _s_t_r_i_n_g_a Sono davvero programmi pessimi: si usi qualcos'altro. 66..44.. CCDDEE ddtttteerrmm dtterm imposta $TERM=dtterm e sembra riconoscere sia le sequenze di escape xterm standard che le sequenze di escape cmdtool della Sun (verificato su Solaris 2.5.1, Digital Unix 4.0, HP-UX 10.20). 66..55.. HHPPtteerrmm hpterm imposta $TERM=hpterm e utilizza i seguenti escape: · ESC&f0k_l_u_n_g_h_e_z_z_aD_s_t_r_i_n_g_a Imposta il titolo della finestra a _s_t_r_i_n_g_a di lunghezza _l_u_n_g_h_e_z_z_a · ESC&f-1k_l_u_n_g_h_e_z_z_aD_s_t_r_i_n_g_a Imposta il titolo dell'icona a _s_t_r_i_n_g_a di lunghezza _l_u_n_g_h_e_z_z_a Un programma C base per calcolare la lunghezza e fare l'echo della stringa può essere questo: #include int main(int argc, char *argv[]) { printf("\033&f0k%dD%s", strlen(argv[1]), argv[1]); printf("\033&f-1k%dD%s", strlen(argv[1]), argv[1]); return(0); } Possiamo scrivere uno shell-script simile utilizzando l'espansione ${#stringa} (zsh, bash, ksh) o l'espansione ${%stringa} (tcsh) per trovare la lunghezza della stringa. Quanto segue è per zsh: case $TERM in hpterm) str="\e]0;%n@%m: %~\a" precmd () {print -Pn "\e&f0k${#str}D${str}"} precmd () {print -Pn "\e&f-1k${#str}D${str}"} ;; esac 77.. AAppppeennddiiccee:: eesseemmppii iinn aallttrrii lliinngguuaaggggii Può essere utile scrivere un piccolo programma per stampare un argomento nel titolo utilizzando gli escape xterm. Sotto è fornito qualche esempio. 77..11.. CC #include int main (int argc, char *argv[]) { printf("%c]0;%s%c", '\033', argv[1], '\007'); return(0); } 77..22.. PPeerrll #!/usr/bin/perl print "\033]0;@ARGV\007"; 88.. RRiinnggrraazziiaammeennttii Un ringraziamento alle seguenti persone che hanno fornito consigli, errata corrige ed esempi per questo documento. Paul D. Smith e Christophe Martin hanno entrambi fatto notare che avevo le virgolette nel modo sbagliato nella $PROMPT_COMMAND della bash. Averle capite esattamente significa che le variabili _v_e_n_g_o_n_o espanse dinamicamente. Paul D. Smith ha suggerito l'uso di \[...\] nel prompt della bash per includere caratteri non stampabili. Christophe Martin ha provveduto alla soluzione per ksh. Keith Turner ha fornito le sequenze di escape per cmdtool e shelltool della Sun. Jean-Albert Ferrez ha messo in evidenza alcune incoerenze nell'uso di "PWD" e "$PWD" e nell'uso di "\" in opposizione a "\\". Bob Ellison e Jim Searle hanno verificato dtterm su HP-UX. Teng-Fong Seak ha suggerito l'opzione -s per hostname, l'uso di `pwd` e l'uso di echo nella csh. Trilia ha suggerito gli esempi in altri linguaggi. Brian Miller ha fornito le sequenze di escape e gli esempi per hpterm. Lenny Mastrototaro ha spiegato l'uso nei terminali Irix delle sequenze di escape xterm. Paolo Supino ha suggerito l'uso di \\$ nel prompt della bash.